Meteo: PROSSIMA SETTIMANA con FREDDO e GELATE come se fosse INVERNO! Ma NON è STRANO, è accaduto altre volte..


Meteo: PROSSIMA SETTIMANA con FREDDO e GELATE come se fosse INVERNO! Ma NON è STRANO, è accaduto altre volte..

Prossima settimana temperature e gelo come fosse Inverno

Prossima settimana temperature e gelo come fosse Inverno
Stavate già pensando all'estate e alla spiaggia, assaporando magari un allentamento delle misure di restrizione dovute all'emergenza sanitaria? Sarà bene fare attenzione. Nel corso della prossima settimana dovremo infatti fare i conti con il ritorno del freddo, quindi, temperature basse (soprattutto le minime) e pure con delle gelate (notturne) come se fosse ancora inverno a causa di un'improvvisa discesa di aria artica direttamente dal Polo Nord.

Andiamo con ordine.
La novità che emerge dall'ultimo aggiornamento è rappresentata infatti dalla discesa di una massa d'aria molto fredda e instabile dalle latitudini polari. La causa è da ricercare nella risalita dell'anticiclone delle Azzorre fin verso l'Islanda, con la conseguente discesa di aria molto fredda dal suo bordo orientale. Successivamente l'ingresso delle correnti gelide ed instabili nel bacino del Mediterraneo dalla Porta del Rodano favoriranno la formazione di un minimo depressionario sul Mar Ligure.
Ma quali sarebbero gli effetti reali per il nostro Paese? Se tale tendenza dovesse essere confermata, andremmo incontro ad una fase di maltempo al Nord con tante precipitazioni, spesso, sotto forma temporalesca. Attenzione perché, a causa dell'abbassamento termico, potrebbe tornare anche la neve, con fiocchi fin verso quote molto basse il periodo, localmente fino in collina, se non ancora più in basso, tra la notte e le prime ore di martedì 6, specie su Triveneto, Romagna, Umbria e Marche. Poi il peggioramento si estenderà anche Toscana, Lazio e Campania con il rischio di forti temporali.
Mercoledì 7 le piogge insisteranno ancora su buona parte delle regioni del Centro con nuove nevicate fin verso i 5/600 metri di quota. Possibili fiocchi di neve anche sui fondovalle alpini (specie quelli di confine). Solamente nella seconda parte della settimana il sole tornerà a splendere in maniera più decisa, ma attenzione, le temperature si manterranno piuttosto basse per il periodo, specie nei valori notturni, con il rischio ancora di gelate tardive fin sulle pianure settentrionali e sulle zone interne del Centro, in città come Torino, Milano, Bologna, Venezia, Firenze e Perugia.

Niente di così strano: il gelo e la neve di primavera non sono affatto delle novità assolute per il nostro Paese. Analizzando la storia climatologica del nostro Paese ne abbiamo conferma.
"Una rondine non fa primavera" dice il famoso detto e non potrebbe essere più vero. Affinché una stagione, qualunque essa sia, entri nel vivo della sua espressione occorre del tempo e qualche timido segnale non deve mai essere confuso con un suo inizio prorompente.
Ecco una carrellata con le ondate gelide più intense che hanno colpito il nostro Paese negli ultimi decenni.

Neve in pianura nell'aprile 1991. Un freddo in discesa direttamente dal Polo Nord provocò un drastico calo delle temperature con temporali e grandinate. Ma la vera sorpresa giunse dal pomeriggio del 17 quando iniziò a nevicare su Piemonte, Lombardia, Emilia e Veneto; si registrarono oltre 30 cm di neve sul Cuneese, 10 cm nel Torinese e circa 5 cm a Milano e sulla costa veneziana. Fiocchi pure in Emilia con 15-20 cm sulla fascia pedemontana di Bologna, Modena e Reggio Emilia.

Freddo intenso nell'aprile 1995. L'apice del maltempo si ebbe tra il 14 e il 15 aprile, quando, a causa del brusco calo delle temperature, la dama bianca si spinse fino a quote collinari, intorno ai 200-300 metri sulla Ciociaria e sul Viterbese e a Frosinone. Il manto nevoso al suolo fu di circa 30 cm al termine dell'evento. Forti nevicate interessarono anche i Castelli Romani, con accumuli di circa 40-50 cm.

Il gelo piomba sull'Italia ad inizio aprile del 2003. L'ondata di freddo interessò soprattutto il Sud ed i versanti adriatici. I fiocchi bianchi fecero la loro comparsa il giorno 7 fino in pianura al Nord Est, ma senza creare accumuli, mentre al Centro-Sud imbiancò la dorsale appenninica a partire da quote collinari con circa 30 cm a Potenza. Nella notte dell'8 i fiocchi fecero la loro comparsa anche sulla costa molisana e pugliese con rovesci nevosi su città come Bari, Brindisi e Lecce. Fino a 30 cm di neve a Termoli. Una fioccata intensa, ma senza accumuli interessò anche la città di Napoli.



Massa d'aria fredda in discesa dal Polo Nord dalle caratteristiche tardo invernali
Massa d'aria fredda in discesa dal Polo Nord dalle caratteristiche tardo invernali