Chernobyl: 38 anni fa il più grave incidente atomico della Storia; i Dettagli

Chernobyl: 38 anni fa il più grave incidente atomico della Storia; i Dettagli

Il reattore squarciato; Credits: Associated Press
Il reattore squarciato; Credits: Associated Press
Era il 26 Aprile1986, un giorno come tanti altri; i cittadini di Pripyat, la città industriale costruita appositamente per gli operai della grande centrale nucleare di Chernobyl si recavano al lavoro come ogni giorno, ignari di quanto era accaduto solo poche ore prima. Vediamo i dettagli di questo tragico evento.
La centrale, grossa, imponente, lugubre, si stagliava fiera e trionfante nella desolata campagna dell'Unione Sovietica, in quella nazione che di lì a pochi anni sarebbe diventata la Repubblica di Ucraina.
I FATTI - Nella notte tra il 25 e il 26 Aprile 1986, durante un test di routine nel quale erano stati staccati i dispositivi di sicurezza, si verifica una forte esplosione al reattore numero 4; la fuoriuscita di materiale radioattivo è dilagante, in pochissimo tempo si disperdono nell'atmosfera particelle altamente radioattive di cesio e iodio.
La radioattività rilevata subito dopo l'incidente raggiunge, nelle aree circostanti la centrale, i 250 milioni di Curie (circa 100 volte la radioattività sprigionata dalle bombe di Hiroshima e Nagasaki). Nell'incidente di Fukushima, nel 2011, i valori rilevati non furono molto dissimili ma quanto accaduto nella centrale di Chernobyl 30 anni fa fu di gran lunga superiore per velocità di contaminazione e proporzioni del disastro.
DANNI INCALCOLABILI - Nel corso di questi 38 lunghi anni sono state migliaia le persone contaminate dalla radioattività in Ucraina, soprattutto bambini; 66 furono i morti accertati nelle prime settimane dell'emergenza, in larga parte dipendenti della centrale nucleare e uomini delle squadre di soccorso intervenuti per domare il furioso incendio al reattore 4.
Secondo l'ONU le vittime "a lungo termine" di questa immane tragedia sono state oltre 4000, mentre per le organizzazioni umanitarie le vittime sono state molte di più.
IL SILENZIO - Le autorità sovietiche impiegarono oltre 36 ore prima di divulgare la notizia e mettere in allerta i cittadini; i 45 mila cittadini di Pripyat vennero evacuati soltanto 40 ore dopo il tragico evento, quando la nube di particelle radioattive aveva colpito ormai un'area di enormi dimensioni.
LA NUBE SULL'EUROPA - Nel giro di pochi giorni la radioattività si estese su buona parte d'Europa, Italia inclusa: vennero intensificati i controlli sui prodotti coltivati, specie nel Nord Italia, con particolare attenzione anche alla produzione casearia. Venne proibito il consumo di latte e insalata, prodotti considerati maggiormente contaminati dalla nube radioattiva.La centrale oggi, protetta da un pesante sarcofago in cemento armato Credits NY Times
La centrale oggi, protetta da un pesante sarcofago in cemento armato Credits NY Times
Per dare un'idea della vastità di questa tragedia, basti pensare che a distanza di 30 anni nei funghi raccolti sulle montagne del Trentino e nei prati vengono trovate ancora adesso tracce molto basse di Cesio 137, riconducibili alla contaminazione nucleare prodotta dalla centrale sovietica.
I RISVOLTI SULLA POLITICA ENERGETICA - Nel 1987 in Italia vi fu un referendum che di fatto sancì l'abbandono dell'energia atomica nel nostro paese per la produzione di energia elettrica; l'affluenza fu massiccia, proprio sull'onda emotiva di quanto accaduto soltanto un anno prima.
OGGI - La centrale conserva al suo interno svariate tonnellate di uranio, protette da uno spesso sarcofago in cemento armato creato apposta per contenere le radiazioni che tutt'oggi emanano le barre di combustibile.
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