Come riporta l'edizione online de ilgiornale.it si è concluso il Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi, alla vigilia della Giornata internazionale della donna. È stato dato il via libera al disegno di legge che prevede l'introduzione del delitto di femminicidio e ulteriori interventi normativi per contrastare la violenza contro le donne e tutelarne le vittime. Il testo stabilisce che "chiunque cagioni la morte di una donna, quando il fatto è commesso come atto di discriminazione o di odio verso la persona offesa in quanto donna, o per reprimere l'esercizio dei suoi diritti o delle sue libertà, o comunque l'espressione della sua personalità, è punito con l'ergastolo". Al di fuori dei casi specificati, si applica l'articolo 575 del codice penale, che prevede una pena non inferiore a 21 anni.
Il disegno di legge introduce misure cautelari più severe, come la possibilità di arresti domiciliari o custodia in carcere in presenza di gravi indizi di colpevolezza, per i reati di femminicidio, violenza domestica e stalking. È previsto, inoltre, l'obbligo di comunicare alle vittime o ai loro familiari "quando al condannato o all'internato sono applicate misure alternative alla detenzione o altri benefici analoghi che comportano l'uscita dall'istituto". Il testo prevede anche aggravanti e aumenti di pena per maltrattamenti in famiglia, lesioni personali, violenza sessuale e atti persecutori (stalking) quando il reato è motivato da odio o discriminazione di genere. Viene ampliato il diritto della vittima a essere informata sul procedimento e sulla richiesta di patteggiamento dell'imputato, ed è introdotta una maggiore tutela delle vittime nei procedimenti per femminicidio, tentato femminicidio e altri reati di violenza di genere.
"La conta dei femminicidi in Italia sembra un bollettino di guerra: nel 2024 le donne vittime di femminicidio sono state 99 e nel solo mese di gennaio di quest'anno si registrano già 3 casi. Parliamo di una vera e propria mattanza che va fermata.