Meteo: Burian, ecco qual è la Previsione ideale per avere Gelo e Neve

Meteo: Burian, ecco qual è la Previsione ideale per avere Gelo e Neve

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Burian: è il vento gelido dalle steppe siberiane

Burian: è il vento gelido dalle steppe siberiane
Durante l'Inverno può capitare che l'Europa e l'Italia vengano investite da poderose ondate di gelo e neve in arrivo dalle lontane lande russe: in termine tecnico questa irruzione viene definita Burian: con questo termine, per la precisione, si intende quel gelido vento, da Nord-Est o da Est-Nord-Est che durante la stagione invernale spira sopra le sterminate lande siberiane e le steppe kazake verso gli Urali e le pianure Sarmatiche, della Russia europea.

Il termine “Burian” (o anche Buran) deriva dalla lingua russa ed è spesso associato alle bufere di neve che in inverno investono buona parte dei territori della Russia europea e la Siberia. Può soffiare con grande violenza venendo accompagnato da tormente di neve (di solito dai piccoli fiocchi gelati di neve farinosa, quella che cade con temperature sotto i -20° -30°) e fenomeni di “Scaccianeve“ (fenomeno atmosferico di neve battente, non provocata da precipitazioni meteoriche ma da raffiche di vento che sollevano dal suolo la neve precedentemente caduta), che portano drastiche riduzioni di visibilità. Quando scavalca la catena montuosa degli Urali, l’aria gelida di matrice siberiana, invade le pianure Sarmatiche, e spesso anche l’Europa e l'Italia, apportando un considerevole calo dei valori termici, anche dell’ordine dei -10°C -12°C in meno di 24 ore.
La mappa qui sotto mostra l'ondata di gelo che raggiunse il nostro Paese nel Febbraio 2012, quando si verificarono temperature gelide e copiose nevicate, specie al Centro-Nord.Configurazioni per avere il Burian fin sull'Italia. Il caso del Febbraio 2012

Configurazioni per avere il Burian fin sull'Italia. Il caso del Febbraio 2012

Ma cosa scatena queste ondate di gelo?
Il “Burian” solo in determinate circostanze, durante la stagione invernale (ma non capita tutti gli inverni), può estendersi dalle steppe siberiane fino al cuore dell’Europa, portando il gelo (quello vero) su gran parte del continente. Ciò avviene soprattutto in quegli inverni in cui si viene a formare quel determinato schema configurativo, noto ai meteorologi europei come il “Ponte di Weikoff”. Questa configurazioni atmosferica si origina solo quando l’alta pressione delle Azzorre si erge in direzione della Scandinavia, per congiungersi con le propaggini più occidentali dell’anticiclone termico Russo, che dagli Urali si affaccia verso la Russia europea e il mar Baltico.
L’unione fra le due differenti figure anticicloniche dà vita a un grande ponte anticiclonico, con asse orientato da sud-ovest a nord-est, che dal vicino Atlantico si estende fino alla Russia europea e ai bassopiani siberiani (oltre gli Urali), favorendo il richiamo e l’aspirazione delle masse d’aria molto gelide preesistenti sopra le terre ghiacciate siberiane. L’aria gelida, di origine siberiana, scorrendo lungo il bordo più meridionale della poderosa figura di blocco anticiclonica, dai bassopiani della Siberia occidentale si muove verso le pianure della Russia europea, per poi invadere in pieno l’Europa centro-orientale, penetrando attraverso gelidi venti da Nord-Est e da Est-Nord-Est che fanno sprofondare la colonnina di mercurio su valori che si portano ampiamente sotto la soglia dello zero termico, specie quando l‘origine della massa d’aria è siberiana.

E' già accaduto in passato e per questo motivo è risaputo che lembi del vortice stesso possono scendere di latitudine innescando poderose ondate di gelo fin sul bacino del Mediterraneo anche tra Dicembre e Gennaio (se non addirittura a Febbraio, come abbiamo visto nel passato recente).

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