La stagione estiva quest'anno è partita con il piede sull’acceleratore. In molte zone del Centro-Sud e delle due Isole Maggiori si sono già superati i 35°C, con punte vicine ai 40°C. Un caldo intenso e afoso, molto precoce rispetto a quello che avveniva anni fa (prima degli anni 2000). La causa? Sempre la stessa: la presenza dell’anticiclone africano, ormai protagonista indiscusso delle nostre estati. Le sue pulsazioni sempre più potenti stanno trasformando la stagione in una lunga ondata di calore, già a partire da Giugno. E queste sono solo le premesse, i prossimi mesi rischiano di essere addirittura più roventi.
LUGLIO E AGOSTO: MOLTO CALDI
Secondo le ultime proiezioni del Centro Europeo ECMWF per Luglio e Agosto ci aspettano settimane estreme sotto il profilo meteo climatico. Le temperature risulteranno spesso ben oltre le medie climatiche di riferimento su tutta l'Italia, con ondate di caldo durature e persistenti.
Come mostra la mappa il caldo interesserà praticamente tutta l'Europa: fa davvero impressione vedere tutta la cartina colorata di rosso ad indicare le anomalie termiche più importanti dalla Spagna, alla Francia fino ad arrivare a Regno Unito, Germania e Penisola Balcanica.
L'Italia rischia di trovarsi proprio nel mezzo di questa bolla rovente con valori termici ben sopra le medie climatiche per molte settimane di fila. Vista l'origine delle masse d'aria (interno del deserto del Sahara) è lecito attendersi vere e proprie fiammate, con i termometri pronti a schizzare diffusamente oltre i 34/35°C, con picchi che potranno sfiorare anche i 40°C su alcune aree.
Tuttavia, come è capitato anche durante le ultime stagioni estive, non è da sottovalutare il rischio di eventi temporaleschi anche piuttosto intensi pronti ad interrompere le fiammate di caldo africano.
Il surplus di calore e la crescente umidità nei bassi strati potrebbero fornire il carburante necessario per lo sviluppo di temporali violenti ogni qual volta degli spifferi di aria più fresca e instabile riusciranno a far breccia nell'anticiclone. Capita infatti che, dopo un'ondata di caldo, al primo ingresso freddo in quota (solitamente in discesa dal Nord Europa), i moti convettivi (aria calda che sale) vengano particolarmente esaltati provocando grandinate e forti colpi di vento.
Insomma, due lati della stessa medaglia: all'aumentare del caldo, aumenta il rischio di temporali violenti.