
LA CAUSA
La causa è da ricercarsi in una saccatura di origine oceanica (dall'Atlantico), accompagnata da aria fredda in quota e decisa a spingersi insidiosamente verso il bacino del Mediterraneo, scivolando lungo il confine orientale di quell'alta pressione delle Azzorre che ci aveva fatto compagnia negli ultimi giorni, regalandoci un discreto soleggiamento e un clima molto gradevole.
MERCOLEDI' E GIOVEDI': RISCHIO GRANDINE
Le tempistiche sono presto dette: i giorni da segnare con la matita blu sul calendario sono Mercoledì 23 e Giovedì 24 Aprile, ovvero quelli in cui si verificherà il clou di questo nuovo peggioramento atmosferico.
Già entro la serata di Mercoledì 23 Aprile il tempo diventerà piuttosto instabile, soprattutto sulle Alpi e sugli Appennini; attenzione però, non possiamo escludere a priori uno sconfinamento dei fenomeni anche verso le adiacenti aree di pianura, specie sulla Valle Padana.
Nel corso della serata e poi nella successiva notte, saranno possibili anche temporali intensi, con il rischio di grandine.
Le cose non andranno di certo meglio nella giornata di Giovedì 24 Aprile, quando avremo ancora un'instabilità piuttosto marcata: i temporali potranno formarsi specialmente al Nordest, lungo la dorsale appenninica del Centro e del Sud e sul basso Tirreno. Nel contempo, sul resto del Paese e soprattutto al Nordovest, le condizioni del tempo andranno migliorando.
Successivamente, proprio in concomitanza della Festa della Liberazione (Venerdì 25 Aprile), la situazione andrà progressivamente stabilizzandosi, nonostante qualche rovescio potrà persistere, specie nel pomeriggio e soprattutto lungo i rilievi, sia alpini, sia appenninici.
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