La sua evoluzione è stata così rapida e impressione grazie ad un meccanismo ben preciso chiamato in termine tecnico Rapid Intensification: si tratta di un fenomeno che negli ultimi anni è diventato più frequente anche a causa del riscaldamento delle acque oceaniche. L'immagine satellitare qui sotto ci mostra l'Uragano in tutta la sua potenza (la pressione atmosferica al suo interno scenderà fino a 870 hPa!) e dimensioni; nella zona più interna è possibile vedere il caratteristico "occhio del ciclone".
Sebbene le proiezioni del National Hurricane Center (NHC) indichino che il ciclone non toccherà direttamente la costa statunitense, si temono pesanti effetti indiretti: onde fino a 7 metri, mareggiate capaci di allagare le strade costiere e storm surge (onde di marea improvvise che invadono la terra ferma) estremamente pericolosi. Solo a Wrightsville Beach i servizi di emergenza hanno già salvato oltre 60 nuotatori trascinati dalle correnti.
Le evacuazioni di Hatteras e Ocracoke sono arrivate nel pieno della stagione estiva, colpendo in particolare il settore turistico. Attualmente il ciclone si trova a circa 1.100 km a Sud/Ovest di Bermuda, che a sua volta si prepara all’impatto con onde stimate fino a 8 metri entro Giovedì 19 Agosto. Secondo il meteorologo Richard Pasch del NHC: “L’intensità di Erin è fluttuante, ma resta un uragano estremamente pericoloso in ogni fase”.
TRAIETTORIA AGGIORNATA - A RISCHIO PURE NEW YORK
Le ultime proiezioni indicano che Erin continuerà a muoversi verso nord-ovest, rimanendo al largo delle Bahamas. Secondo i principali modelli meteorologici, l’uragano dovrebbe sfilare al largo della costa orientale degli Stati Uniti, senza un impatto diretto. Tuttavia, tra il 20 e il 27 Agosto, l’ondata di maltempo generata da Erin potrebbe causare forti mareggiate e piogge torrenziali lungo gran parte della East Coast con conseguenze anche sulle città di Washington, New York e Philadelphia.