Andremo dunque incontro ad una fase soleggiata e prevalentemente mite (specie sulle Alpi e al Centro-Sud) destinata ad accompagnarci per tutta la prossima settimana: registreremo un'assenza pressoché totale di precipitazioni e temperature massime ben oltre le medie climatiche.
Complice l'assenza di vento, tuttavia, dovremo infatti fare i conti con l'altra faccia della medaglia delle alte pressioni che si estendono durante la stagione invernale, ovvero con le nebbie che si formeranno soprattutto sulle pianure del Nord, specie dopo il tramonto e al primo mattino. Le zone più a rischio per riduzioni della visibilità saranno, specie da Mercoledì 18, Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Tuttavia, un effetto simile potremmo averlo lungo le coste, specie sulla Liguria (Maccaja) e sull'alta Toscana: in termine tecnico queste vengono definite "nebbie d'avvezione" o "nubi marittime" e si formano a causa dello scorrimento di masse d'aria più calda e umida sopra la superficie fredda (per via della stagione) del mare.
Su tutta queste zone le temperature massime si manterranno più basse rispetto ad un trend generale rivolto ad un sopra media termico; anche la qualità dell'aria subirà un deterioramento.
Per un cambiamento dovremo attendere verosimilmente i giorni a ridosso del Natale (indicativamente da Venerdì 20 Dicembre): prende sempre più piede, infatti, l'ipotesi di una poderosa irruzione fredda in discesa dal Polo Nord in grado di riportare piogge e nevicate fino a bassissima quota.
Mancano ancora diversi giorni e per questo invitiamo alla prudenza, ma se ciò venisse confermato è lecito attendersi un ritorno in grande stile del freddo con precipitazioni abbondanti e nevicate fino a bassissima quota.
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