Scopriamo quindi subito tutti i dettagli e le possibili ripercussioni anche sull'Italia.
Secondo una ricerca scientifica pubblicata su "ADVANCES IN ATMOSPHERIC SCIENCES", l'anno appena trascorso è stato quello in cui si è accumulato più calore negli oceani di tutto il mondo.
Come possiamo vedere dal grafico e dalla mappa il 2019 si inserisce peraltro in un trend volto sempre più al riscaldamento, iniziato ormai da diverso tempo.
Perché è così importante monitorare la temperatura dell'acqua degli oceani?
Le masse d'acqua assorbono una gran quantità di calore che rilasciano molto più lentamente rispetto a quanto avviene sulla terraferma regolando ed influenzando di conseguenza anche il clima.
L'oceano, in questo senso, e' una componente chiave dell'intero sistema climatico. L'aumento del contenuto di calore registrato nei mari è una conseguenza diretta del cambiamento del clima in atto che vede un'innalzamento delle temperature medie praticamente su tutti i continenti. Il riscaldamento è causato dalle emissioni in atmosfera dei gas serra dovute nella maggior parte alle attività umane (specie combustibili fossili).
Quello che preoccupa gli scienziati è soprattutto la tendenza per il futuro: infatti, anche qualora si riuscisse a contenere le emissioni e quindi la temperatura, gli oceani continueranno ad accumulare calore con effetti ancora non del tutto conosciuti.
Gli impatti principali di questi squilibri riguardano in particolare i rischi per la biodiversità marina con conseguenze quindi anche sull'economia (industria della pesca) e un aumento delle ondate di calore. Queste ultime, in particolare, hanno già effetti sul bacino del Mediterraneo e sull'Italia, come purtroppo abbiamo avuto modo di sperimentare negli ultimi anni.