
Per poter rispondere a questa domanda dobbiamo affidarci alle nuove proiezioni climatiche sul lungo periodo: un tempo decisamente poco affidabili e mero oggetto di studio e di interesse per curiosi e appassionati, le proiezioni stagionali sono oggi diventate un valido strumento di prognosi scientifica, con decisivi contributi nella valutazione climatica a più lunga scadenza. In Europa leader del settore è il Centro Europeo per la Previsione Meteorologica a Medio termine, ECMWF, di Reading (UK).
Ebbene la novità che emerge dall'ultimo aggiornamento riguarda senza dubbio il campo delle temperature, viste ancora una volta ben oltre le medie climatiche. La causa va ricercata nella particolare condizioni sinottica che da tempo domina la scena sul bacino del Mediterraneo: anche nel prossimo mese infatti a dettar legge sull'Italia sarà, con tutta probabilità, il vasto campo di alta pressione di origine africana. Come mostra la mappa allegata, pare che dovremo fare i conti con temperature ben oltre la media di circa +2/3°C. Il dato preoccupante è che questa anomalia di temperatura riguarda quasi tutto il continente, dalla Penisola Iberica fino alla Russia, a conferma dell'eccezionalità di questa estate che rischia di rientrare tra le più calde mai registrate in Europa.
Nella pratica questo si traduce in ripetute ondate di calore in arrivo dal cuore dell'Africa (Deserto del Sahara), con punte massime pronte a schizzare ben oltre i 35°C, soprattutto in Val Padana, sulle zone interne delle due Isole maggiori e su parte del Centro-Sud peninsulare. Insomma alcuni record della famigerata estate del 2003 potrebbero addirittura cadere se questo trend dovesse venir confermato.
Il rovescio della medaglia di questa particolare condizione sinottica è rappresentato dal rischio di eventi meteo estremi. Questo è il punto fondamentale: con il caldo aumenta anche l'energia potenziale in gioco e soprattutto i contrasti termici vengono particolarmente esaltati creando un mix micidiale per lo sviluppo di imponenti celle temporalesche, alte anche fino a 10/15 km. In particolare, i rischi maggiori derivano quando, dopo un'ondata di caldo nei bassi strati dell'atmosfera, ristagnano ingenti quantità di umidità e calore. Successivamente, al primo refolo fresco e instabile in quota (solitamente in discesa dal Nord Europa), i moti convettivi (aria calda che sale) favoriscono la genesi di temporali particolarmente violenti, con elevato rischio di grandinate e in alcuni casi, più rari, anche di trombe d'aria.
Il mese di Luglio dovrebbe dunque confermare questo trend climatico, con continue vampate di aria calda dall'Africa, come annunciato dalle ultime proiezioni stagionali dall'autorevolissimo Centro Europeo.
