Papa Francesco è morto: cosa succede adesso e chi sarà il nuovo Pontefice

Papa Francesco è morto: cosa succede adesso e chi sarà il nuovo Pontefice

Dopo la morte di un Papa c'è un lungo rituale da seguire, fino alle elezioni del nuovo Pontefice

Dopo la morte di un Papa c'è un lungo rituale da seguire, fino alle elezioni del nuovo Pontefice
Papa Francesco è morto nella mattinata di Lunedì 21 Aprile mentre si trovava a Roma, a Casa Santa Marta, dove era stato trasferito dopo il ricovero all'Ospedale Gemelli della Capitale.

Cosa accade adesso? Chi sarà il sostituto di Francesco Bergoglio? Quali saranno le prossime tappe per la Chiesa?

Come riportato dal quotidiano Corriere della Sera, la morte di un Papa segna l’inizio di uno dei rituali più solenni e antichi della Chiesa cattolica. Un cerimoniale millenario, scandito da simboli e gesti precisi, che si è evoluto nel tempo pur mantenendo la sua essenza sacra. Alcune modifiche, introdotte anche recentemente da Papa Francesco, hanno aggiornato questa tradizione, pur senza snaturarla.
Ma cosa accade esattamente quando muore un Pontefice? Ogni fase è regolata da protocolli rigorosi. È il Conclave che, in un clima di preghiera e riservatezza, sceglierà il nuovo Papa: il successore di Pietro e Vicario di Cristo. Ci sono varie fasi.

L'ACCERTAMENTO DELLA MORTE
La morte del Papa viene ufficialmente accertata dal Camerlengo, il cardinale incaricato di amministrare la Santa Sede durante la sede vacante. Alla presenza del maestro delle celebrazioni liturgiche e del cancelliere della Camera Apostolica, il Camerlengo certifica il decesso. Un tempo, seguendo un antico rituale, il Papa veniva chiamato per nome tre volte e gli si batteva la fronte con un martelletto; in mancanza di risposta, si pronunciava la frase latina "Vere Papa mortuus est". Questo rito è documentato fino alla morte di Papa Pio IX nel 1878.
Oggi, la morte viene dichiarata da un medico, ma la frase latina compare ancora sul certificato ufficiale redatto dalla Cancelleria Apostolica, che segna l'inizio della sede vacante. Dal 2019, il Camerlengo è il cardinale Kevin Joseph Farrell.

LA DIFFUSIONE DELLA NOTIZIA AL MONDO
Dopo l’accertamento della morte del Papa, la sua camera e il suo studio vengono sigillati, mentre il Camerlengo informa il Vicario di Roma, che diffonde la notizia al mondo. Il portone di bronzo della Basilica di San Pietro viene chiuso a metà e le campane suonano a martello.
Secondo la costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, promulgata da Giovanni Paolo II nel 1996, se il Papa muore fuori Roma, è compito del Collegio dei Cardinali predisporre il trasferimento della salma in Vaticano. Il documento conferma che è il Camerlengo ad attestare ufficialmente la morte, senza però specificarne il metodo.

IL TRASFERIMENTO E LA VESTIZIONE
Il corpo del Papa viene trasportato in processione nella Cappella Sistina
, dove viene imbalsamato e vestito con i paramenti sacri: mitria bianca, casula rossa e pallio di lana bianca con croci nere. La salma veniva un tempo esposta ai fedeli su un catafalco per tre giorni, mentre i cardinali celebrano i “Novendiali”, nove giorni di messe in suffragio. Durante questo periodo, gli stessi cardinali distruggono l’Anello del Pescatore, simbolo del pontificato, insieme al sigillo di piombo usato per autenticare i documenti ufficiali; dal pontificato di Giovanni Paolo II, l’anello viene semplicemente graffiato per annullarne l’uso.

IL FUNERALE
Il funerale papale
, noto come Missa poenitentialis, viene celebrato in San Pietro alla presenza di delegazioni di Stato da tutto il mondo. Tradizionalmente si svolgeva sotto l’altare pontificio del Bernini, ma a causa dell'afflusso di persone, nelle ultime esequie è stato scelto di celebrare la messa in piazza San Pietro.
Il corpo del Papa viene posto in una triplice cassa di cipresso, piombo e noce, con il viso coperto da un drappo di seta prima di essere sigillata. La bara viene poi trasportata nella tomba sotto la basilica, nelle Grotte Vaticane. Non tutti i Papi sono sepolti lì, poiché ciascun Papa può lasciare disposizioni sulla propria sepoltura: ad esempio, Gregorio XII è sepolto a Recanati, Benedetto XII e Giovanni XXII ad Avignone, e Gregorio X ad Arezzo.

LA RIVOLUZIONE DI PAPA FRANCESCO
Papa Francesco ha rivoluzionato il rituale delle esequie papali, come indicato nell’Ordo Exsequiarum Romani Pontificis, pubblicato ad Aprile 2024. Il testo, aggiornato dopo le edizioni del 1998 e 2000, è stato utilizzato per i funerali di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, con alcune modifiche. La struttura canonica del rito, veglia, funerale e sepoltura, resta invariata, ma dal pontificato di Francesco, il corpo del Papa non sarà più esposto su un catafalco, ma su una semplice bara di legno aperta, "con dignità, ma come ogni cristiano".
Inoltre, Francesco ha semplificato il rito, riducendo a una sola la veglia funebre e eliminando la cerimonia per la chiusura della bara. Il nuovo Ordo prevede anche la possibilità di sepoltura in luoghi diversi dalla Basilica Vaticana. Papa Francesco ha confermato che desidera essere sepolto a Santa Maria Maggiore, una basilica dove andava a pregare anche prima del pontificato.

IL CONCLAVE
Dopo le esequie, l'elezione del nuovo Papa deve rispettare le disposizioni di Universi Dominici Gregis (capitolo 37), che stabilisce un periodo minimo di quindici giorni di attesa per consentire l'arrivo dei cardinali assenti a Roma per il Conclave. Tuttavia, il Collegio dei Cardinali ha la facoltà di anticipare l'inizio del Conclave se tutti i cardinali elettori sono presenti, o di posticiparlo di qualche giorno in caso di motivi gravi. Trascorsi venti giorni dalla morte del Papa, tutti i cardinali elettori devono procedere all'elezione.

Ma chi sarà il nuovo pontefice? Sono diversi i nomi dei papabili, ma tra questi uno dei favoriti è Pietro Parolin, 70 anni, c'è visto come un successore naturale di Francesco, del quale potrebbe portare avanti le riforme in modo più discreto e diplomatico.



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