Cagliari, Piacenza, Aosta: sono queste le città italiane dove si vive meglio, rispettivamente per anziani, giovani e bambini.
Dalla rilevazione è emerso inoltre un dato curioso: Roma è tra le ultime posizioni per la vita dei giovani e tra le prime per quelle di chi ha più di 65 anni.
Rispetto alla stessa indagine svolta nel 2021, poi, sul territorio italiano risultano in crescita i posti negli asilo nido e il numero di lauree e matrimoni, mentre si riducono la percentuale di amministratori locali con meno di 40 anni e la spesa per l'assistenza domiciliare pubblica a favore degli anziani.
Guardando alla fascia d'età dai 0 ai 10 anni, la città dove la qualità della vita è più elevata risulta Aosta (con un punteggio di 596,9), seguita da Arezzo, Siena, Firenze e Udine. Nelle ultime cinque posizioni troviamo invece Reggio Calabria, Palermo, Matera, Caltanissetta e Foggia.
Quanto ai giovani (tra i 18 e i 35 anni) vince Piacenza con 590,8 punti, poi seguono, nell'ordine: Ferrara, Ravenna, Vercelli e Cremona. A margine di questa classifica, invece, si trovano: Genova, Taranto, Roma, Barletta e il Sud della Sardegna.
Per bambini e giovani al Centro-Nord si vive nettamente meglio rispetto al Sud.
Discorso nettamente diverso per gli anziani (dai 65 anni in su). Per questa fascia d'età, Cagliari è la città con qualità della vita più alta (con un punteggio di 590,3), seguita da Bolzano, Trento, Roma e Nuoro. Agli ultimi posti cinque centri urbani del Centro-Nord: Vercelli, Verbano, Lucca, Massa-Carrara e Pistoia.
Guardando nel complesso alla qualità della vita nelle varie regioni, come riportato da Il Sole 24 Ore, emerge che la Valle D’Aosta è il territorio più a misura di bambino, seguita dalla Toscana. Male invece la Sicilia. Le cinque province della Sardegna si posizionano poi nelle ultime sei quanto a tasso di fecondità. Quanto ai giovani la regione migliore è l'Emilia Romagna, grazie agli ottimi punteggi non solo di Piacenza, ma anche di Ravenna e Ferrara. Agli ultimi posti, invece, tutte le regioni del Sud, con la Campania che risulta la "meno peggio".
Rispetto allo scorso anno sono stati confermati 31 indicatori e aggiunti 5: le imprese che fanno e-commerce, la percentuale di edifici scolastici che hanno una mensa, la presenza di medici specialisti, la dipendenza rispetto alla popolazione in età attiva e il consumo di farmaci anti-depressivi. Ognuno dei parametri ha ricevuto un punteggio per ciascuna provincia da un minimo di 0 a un massimo di 1000 e la classifica finale nasce dalla media dei punteggi conseguiti.