A metà Settembre 2024 son circa un migliaio le realtà locali e i capoluoghi di provincia che fanno pagare tasse extra ai turisti. Dall'anno prossimo, qualunque Comune italiano, su base volontaria, potrà applicare la cifra che desidera, da uno a dieci euro a persona al giorno.
Il vincolo, però, è che ci sarà una soglia limite e regole uguali per tutti, con fasce di prezzo che rendano l'imposta proporzionale al costo della stanza dell'alloggio, alla prestigiosità del posto ecc. Tali norme verranno stabilite in un tavolo tecnico, che partirà la prossima settimana e dovrebbe terminare entro i primi di Ottobre.
La nuova imposta servirà anche per finanziare gli ambiti del decoro urbano e della sicurezza comunale, soprattutto nelle realtà che in Estate o in Inverno vengono letteralmente invase dal flusso turistico. Possiamo pensare alle località marittime rinomate (dalla Riviera romagnola alla Puglia, passando per la Sardegna e la Sicilia), oppure quelle sciistiche conosciute a livello internazionale sulle Alpi.
Diverse le reazioni. Molto a favore l'ANCI, l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, mentre è del tutto contraria Assoturismo Confesercenti, che crede che serva evitare qualunque tipo di incremento, perché il turismo è già abbastanza costoso e tassato in Italia.
Una via di mezzo Confindustria Alberghi e Assohotel, secondo cui l'idea è buona ma serve un tavolo di confronto per poter stipulare regole chiare, al fine di evitare che qualcuno faccia il furbo.