Da Sabato 1 Febbraio si sono registrati più di 200 terremoti con magnitudo fino a 5.0 al largo della costa dell'isola greca di Santorini, nell'arcipelago delle Cicladi. Il Governo, per paura di scosse ancora più violente, sta mettendo in atto varie soluzioni, come la chiusura delle scuole. Resta alta l'attenzione anche per una possibile eruzione del vulcano Kolumbo ed eventuali tsunami.
La Grecia è un Paese storicamente abituato a convivere con i forti terremoti; tuttavia, la quantità e la concentrazione in un breve lasso di tempo di così tante scosse preoccupa sia gli abitanti che le autorità greche. In particolare, dopo che nella mattina di Lunedì 3 febbraio un sisma con epicentro a poco più di 29 chilometri a nord est di Santorini ha raggiunto una magnitudo di 5.0. Secondo le ipotesi dell’Istituto greco di Geodinamica, l’epicentro di gran parte delle scosse di questi giorni si trova nei pressi dell’isolotto di Anydros, a nord di Santorini. Le cause sono da ricercare principalmente nella subduzione tra la placca africana e quella eurasiatica, responsabile di un'abbondante attività sismica in tutta l'area ellenica.